PERCORSO n. 202

 

LA COLLINA DI SAN MATTEO (SCICLI)

TEMPO DI PERCORRENZA: 3 h ca.

DISLIVELLO: 200 m. ca.

LIVELLO DI DIFFICOLTA': TURISTICO

Il promontorio roccioso, che si erge tra le Cave di S. Bartolomeo e di S.M. La Nova, è il luogo su cui sorgeva la città medievale di Scicli e centro abitato da civiltà più antiche. Sulla collina, che domina la città moderna, si snoda il percorso archeologico naturalistico molto suggestivo, caratterizzato da uno spettacolare panorama che consente una lettura storica dell'evoluzione urbanistica di questa area geografica, nei secoli. Da Piazza Italia, saliti i pochi gradini che si trovano sulla sinistra, in direzione Nord, si imbocca la scalinata che prosegue in direzione Est.Salendo incontreremo: al primo incrocio, sulla sinistra, una torre medievale che faceva parte della cinta muraria della città antica; prima di passare sotto una volta, la chiesetta abbandonata di S. Pietro; dopo l'ultimo edificio che incontreremo sulla destra e in cima ad una scalinata, la chiesetta rupestre della “Catena”. Arrivati in una zona pianeggiante, ancora prima che inizi una leggera discesa, saliamo quei pochi gradini sulla destra da dove inizia un sentiero panoramico che, costeggiando un alto muro di contenimento, ci conduce sul retro della chiesa di S. Matteo. Lasciato il sentiero percorreremo una stradina in discesa che costeggia la chiesa e ci porta al sagrato che si affaccia sulla Cava di S.M. La Nuova. Scendiamo lungo l'ampia scalinata fino all'altezza della curva a gomito dove sono evidenti i resti delle mura e della porta d'ingresso detta “Modica”. Sulla destra inizia un sentiero che ci condurrà, dopo circa 15 minuti di cammino, alla chiesetta rupestre di S. Lucia. Si torna indietro lasciando il sentiero dell'andata per seguire un viottolo sulla destra che ci porterà su una stradina, passando vicino ad un complesso rupestre e sotto la chiesa restaurata dello Spirito Santo, all'altezza del torrione roccioso del “Castellaccio”. Attraverso una porticina sempre aperta, si accede al pianoro del promontorio, da cui si può godere uno spettacolare panorama e che ospitava una torre di avvistamento i cui ruderi sono ancora visibili passando a destra dell'edificio abbandonato. Ritornati sulla stradina si prosegue in salita in direzione Est per poter visitare i ruderi della Torre dei Tre Cantoni che si trovano sulla destra, in mezzo alla vegetazione. Si ritorna indietro per imboccare un sentiero che si apre sulla sinistra, ancor prima di raggiungere il “Castellaccio”, che snodandosi attraverso l'aggrottato di “Chiafura” ci riporterà nel centro abitato di “S. Bartolomeo”. Seguendo la strada in direzione dell'omonima chiesa, che ospita tra l'altro un bellissimo presepe ligneo del 700, raggiungeremo il punto di partenza. .